Il Mago
La maga elfa Liliastre
Dungeon World ha delle regole. Non sono le leggi degli uomini o la parola di un meschino tiranno. Regole più grandi, migliori. Lasci cadere qualcosa, in pochi attimi è per terra. Non si può creare la materia dal nulla. I morti restano morti, giusto?
Ah, le cose che ci diciamo per stare meglio durante le lunghe notti buie.
Hai passato così tanto tempo chino sui tuoi tomi. Hai portato a termine esperimenti che ti hanno fatto quasi impazzire e hai evocato cose che mettevano in pericolo la tua stessa anima. Per cosa? Per il potere. Che altro c’è al mondo? Non si tratta del potere di un Re o di una Nazione, ma del potere di far bruciare il sangue di un uomo nelle sue vene. Di richiamare i fulmini del cielo e le scosse della terra turbolenta. Di ignorare le regole che al mondo sono così care.
Lascia che ti guardino con occhi biechi. Lascia che ti chiamino stregone o negromante. Chi tra loro può lanciare palle di fuoco dagli occhi?
Esatto. Non avevo dubbi.